C’è un filo invisibile che lega luoghi come Bushwick, Mission Hills, Shoreditch e Kreuzberg: dimenticati per anni e recuperati da volenterosi millennials, trasudano creatività, unendo concetti come consumo sostenibile, aggregazione, nuova artigianalità e km zero, senza però dimenticare tecnologia e innovazione, con uno sguardo verso il Mondo.
Girando in questi nuovi-vecchi quartieri di Seattle, Copenaghen e Madrid, ho seguito quel filo invisibile, che unisce voglia di fare, innovazione ed una nuova estetica dell’architettura. Bene, se si percorre quel filo, si arriva fino ad un paesino non lontano da Bergamo, dove la pianura lascia spazio alle verdi Prealpi e dove non è raro incontrare greggi di pecore che scorrazzano tra le strette vie del centro.
Quel paese si chiama Alzano Lombardo e, ok, vi sembrerà paradossale, vi si trova una realtà che farebbe invidia ai grossi quartieri hip europei, specialmente perché realizzata unendo il talento e la visione dei due responsabili alla genuina voglia di fare dei locals.
Alla base c’è il genio di Nicoletta e Alberto, coppia che da una decina d’anni ha stravolto Bergamo con le sue idee fresche, partendo da un negozio, passando per mercatini ed eventi e cambiando per sempre la cultura della cittadina lombarda.
Ho deciso di fare due chiacchiere con Nicoletta per farmi raccontare della loro nuova avventura, che prende il nome di Spazio FaSE.
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